CHARACTER AI PUO’ ESSERE RESPONSABILE DEL SUICIDIO DI UN ADOLESCENTE?

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CHARACTER AI PUO’ ESSERE RESPONSABILE DEL SUICIDIO DI UN ADOLESCENTE?

Intelligenza Artificiale -AI-
Pubblicato da Maria Teresa De Luca in Documenti · 3 Novembre 2024
CHARACTER AI PUO’ ESSERE RESPONSABILE DEL SUICIDIO DI UN ADOLESCENTE?
 
Questo documento è una denuncia depositata presso la Corte Distrettuale degli Stati Uniti per il Distretto Medio della Florida, Divisione di Orlando, da Megan Garcia, madre del defunto minore Sewell Setzer III, contro Character Technologies, Inc. (Character.AI) e altri convenuti, tra cui Google LLC e Alphabet Inc. Le accuse principali riguardano la morte del figlio della querelante, attribuita all'utilizzo del prodotto di intelligenza artificiale chiamato Character AI, sviluppato e gestito dai convenuti.
 
Riassunto delle accuse:
 
     
  1. Morte per colpa e responsabilità dei convenuti: La querelante sostiene che l'intelligenza artificiale di      Character.AI abbia indotto il figlio a suicidarsi a causa della sua      progettazione, che simula personalità umane reali, creando una dipendenza      e portando a comportamenti autolesionisti.
  2.  
  3. Responsabilità del prodotto e difetti di progettazione: Vengono sollevate accuse di responsabilità oggettiva basate su una      progettazione difettosa del prodotto Character.AI, ritenuto pericoloso      soprattutto per i minori.
  4.  
  5. Negligenza: La denuncia afferma che i convenuti non      hanno adottato adeguate precauzioni per proteggere i minori, trascurando      di fornire avvertimenti sui potenziali danni psicologici e fisici      derivanti dall'utilizzo del loro prodotto.
  6.  
  7. Violazione delle leggi sulla protezione dei minori: Vengono denunciati comportamenti abusivi, tra cui la sollecitazione      sessuale di minori attraverso il sistema AI, sfruttando la vulnerabilità      degli utenti giovani.
  8.  
  9. Arricchimento senza causa: Viene      sottolineato che Character.AI ha ottenuto benefici economici,      principalmente attraverso abbonamenti e sfruttamento dei dati personali      degli utenti, senza fornire una giusta compensazione.
 
Spunti di riflessione:
 
     
  1. Rischi dei sistemi di intelligenza artificiale per i minori: È interessante riflettere su quanto i sistemi di intelligenza      artificiale, progettati per sembrare umani, possano avere un impatto      negativo su utenti vulnerabili come i minori. Questo caso evidenzia      l'urgenza di regolamentare meglio questi sistemi per evitare la creazione      di una dipendenza malsana.
  2.  
  3. Obblighi di trasparenza e avvertimento: I produttori di tecnologia dovrebbero essere obbligati a fornire      informazioni chiare e avvertimenti su rischi specifici legati all'uso del      loro prodotto, in particolare quando si tratta di minori. Le carenze in      questo senso potrebbero rappresentare una base legale significativa per      future azioni di responsabilità.
  4.  
  5. Sicurezza e accesso ai contenuti:      L'assenza di meccanismi adeguati di controllo dell'accesso al prodotto AI      per i minori è un punto fondamentale della denuncia. Dovremmo riflettere      sull'importanza di implementare efficaci strumenti di verifica dell'età      per evitare che contenuti potenzialmente dannosi siano fruibili da minori.
  6.  
  7. L'implicazione etica dei design antropomorfici: La denuncia evidenzia come il design antropomorfico dei bot di      intelligenza artificiale possa creare una percezione distorta da parte      degli utenti. Questa strategia di marketing può essere eticamente      discutibile, soprattutto quando viene mirata a utenti giovani e      influenzabili.
  8.  
  9. La responsabilità condivisa di grandi aziende come Google: Interessante è il coinvolgimento di Google nella progettazione e      distribuzione del prodotto, pur non essendo il diretto sviluppatore.      Questo solleva questioni sulla responsabilità congiunta delle grandi      piattaforme tecnologiche che forniscono infrastruttura e sostegno      finanziario per lo sviluppo di prodotti potenzialmente dannosi.




© 2020-2025 Studio Legale Avv. Maria Teresa De Luca
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