ChatGPT, il Garante privacy chiude l’istruttoria

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ChatGPT, il Garante privacy chiude l’istruttoria

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Pubblicato da Maria Teresa De Luca in Evidenza · 21 Dicembre 2024
ChatGPT, il Garante privacy chiude listruttoria.
OpenAI dovrà realizzare una campagna informativa di sei mesi e pagare una sanzione di 15 milioni di euro.
Il Garante per la protezione dei dati personali ha adottato di recente un provvedimento correttivo e sanzionatorio nei confronti di OpenAI in merito alla gestione del servizio ChatGPT. La decisione giunge a conclusione di un’istruttoria avviata nel marzo 2023 e segue il parere pubblicato dall’EDPB che ha delineato un approccio comune per affrontare alcune delle principali questioni relative al trattamento dei dati personali nell’ambito di servizi di intelligenza artificiale.
Secondo il Garante, la società statunitense, responsabile della creazione e gestione del chatbot di intelligenza artificiale generativa, ha commesso diverse violazioni. In particolare:
- Mancata notifica della violazione dei dati subita a marzo 2023 all’Autorità.
Trattamento dei dati personali degli utenti per l’addestramento di ChatGPT senza aver individuato un’adeguata base giuridica.
- Violazione del principio di trasparenza, con carenze negli obblighi informativi nei confronti degli utenti.
- Assenza di meccanismi di verifica dell’età, con conseguente rischio di esposizione per i minori di 13 anni a contenuti inappropriati rispetto al loro sviluppo e grado di autoconsapevolezza.
Misure imposte a OpenAI
Per garantire un’effettiva trasparenza nel trattamento dei dati personali, il Garante ha imposto a OpenAI, utilizzando i nuovi poteri previsti dall’articolo 166, comma 7, del Codice Privacy, l’obbligo di realizzare una campagna di comunicazione istituzionale della durata di 6 mesi. Tale campagna dovrà essere diffusa su radio, televisione, giornali e Internet e concordata preventivamente con l’Autorità.
Gli obiettivi principali della campagna sono:
Promuovere la comprensione e la consapevolezza del pubblico riguardo al funzionamento di ChatGPT.
Informare sulle modalità di raccolta dei dati personali di utenti e non-utenti, utilizzati per addestrare l’intelligenza artificiale generativa.
Sensibilizzare sui diritti degli interessati, come l’opposizione, la rettifica e la cancellazione dei propri dati ai sensi del GDPR.
Attraverso questa iniziativa, gli utenti e non-utenti di ChatGPT saranno messi nelle condizioni di comprendere come esercitare il diritto di opposizione all’utilizzo dei propri dati personali per l’addestramento dell’intelligenza artificiale.
La sanzione e il trasferimento del caso all’Irlanda
Il Garante ha inoltre comminato a OpenAI una sanzione amministrativa di 15 milioni di euro, considerando anche l’atteggiamento collaborativo dimostrato dalla società nel corso dell’istruttoria.
Infine, poiché OpenAI ha stabilito il proprio quartier generale europeo in Irlanda, il Garante ha trasmesso gli atti alla Data Protection Commission (DPC) irlandese, in ottemperanza alla regola del one stop shop prevista dal GDPR.




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